Team storici di E-sport

Gli esports condividono molte caratteristiche con gli sport tradizionali, e in questo settore, alcune squadre hanno conquistato il favore del pubblico nel corso degli anni. Di seguito, si troveranno le storie di alcune delle squadre internazionali più importanti che hanno costruito una solida base di fan nel panorama degli esports.

TSM

Il Team Solo Mid, noto con l’abbreviazione TSM, rappresenta una delle squadre più riconosciute negli sport virtuali degli Stati Uniti. La sua storia ha radici nella community di League of Legends, il celebre titolo esportivo a livello globale. Il fondatore, Andy “Reginald” Dinh, ha avviato l’attività nel 2009 con il sito web dedicato alla community chiamato Solomid.

Dopo un biennio di impegno nel portale web e alcune esperienze competitive con altre squadre, Reginald ha preso l’iniziativa di formare una squadra competitiva sotto la sua guida. Questo gruppo, composto da veterani della community, ha ottenuto successo posizionandosi al terzo posto ai mondiali di League of Legends. La passione di Reginald per la competizione lo ha spinto a creare una delle prime strutture di gioco nell’Occidente, consolidando i TSM come la miglior squadra in Nord America.

Nel 2013, Reginald ha scelto di abbandonare gli obiettivi competitivi per dedicarsi a tempo pieno alla gestione della società, e Bjergsen, un giovane danese, ha preso il suo posto diventando il volto principale del team. Con il CEO concentrato esclusivamente sul lato aziendale, i TSM hanno raggiunto nuovi traguardi: nel 2014 sono stati siglati importanti accordi di sponsorizzazione, e la presenza competitiva si è estesa a Hearthstone, Super Smash Bros e, nel 2015, a Counter-Strike: Global Offensive (CS:GO).

Il 2015 è stato un anno cruciale per il marchio, segnato dal primo successo internazionale agli IEM di League of Legends. Nel frattempo, la squadra di CS:GO ha dominato la scena competitiva vincendo numerosi eventi nel corso dell’anno. Negli anni successivi, TSM ha continuato a espandere il proprio roster, diventando un team di riferimento in Nord America. Tuttavia, nel 2017, si sono presentati problemi quando giocatori storici come Dyrus e Doublelift hanno lasciato l’organizzazione, mettendo a rischio la fedeltà dei fan.

La situazione si è riflessa non solo sulle prestazioni della squadra ma anche sulla sua visibilità mediatica. Nel 2020, Bjergsen è passato al ruolo di allenatore, portando a un calo delle prestazioni nella divisione di League of Legends. Nonostante le sfide sul campo, TSM ha fondato ICON, una società di talenti separata ma all’interno del medesimo gruppo societario, dedicata alla gestione di influencer in Nord America per offrire i loro servizi a brand e sponsor.

Nel 2021, il team ha cambiato nome in TSM FTX, sottolineando un accordo di sponsorizzazione senza precedenti da 210 milioni di dollari in 10 anni con l’agenzia di criptovalute FTX con sede a Hong Kong. Questa partnership ha infranto record nel panorama esportivo, competendo con le sponsorizzazioni più significative negli sport tradizionali.

Nonostante TSM non sia più la squadra dominante, rimane un gigante nell’industria degli esports nordamericani, in attesa del momento propizio per ritornare al vertice.

Faze Clan

Nel 2014, FaZe inizia a sviluppare una vera e propria struttura aziendale, con Thomas “Temperrr” Oliveira che assume il ruolo di CEO e Richard “Banks” Bengston come COO. Grazie ai loro sforzi, nel medesimo anno viene inaugurata la prima gaming facility del Clan, dove i team non si limitano a creare contenuti legati al gaming, ma esplorano anche il proprio stile di vita. La gaming house di FaZe diventa una sorta di reality TV, consentendo un’istantanea quotidiana della vita dei giocatori attraverso i social media del team, andando oltre le sole attività videoludiche.

Negli anni successivi, FaZe diventa una presenza rilevante nei campionati di CS:GO e Call of Duty, ma la sua fama si distingue soprattutto per l’uso innovativo dei propri atleti e influencer nel generare contenuti mediatici, unico nel suo genere nel mondo degli esports. Nel 2017, FaZe crea una YouTube House, dove i talenti possono collaborare nella creazione di contenuti per massimizzare l’impatto mediatico, stabilendo così uno “standard” per i team esports e le agenzie media.

Nel 2018, Greg Selkoe, fondatore del sito di vendita di abbigliamento Karmaloop, diventa presidente di FaZe, e alla fine dell’anno, il Clan riceve il suo primo round di investimenti, attirando l’attenzione di personaggi come DJ Paul, Pitbull, giocatori di NBA tra cui Ben Simmons, e alcuni membri del mondo del cinema e dello spettacolo. In meno di due anni, FaZe Clan raccoglie oltre 40 milioni di dollari.

Per FaZe, gaming e reality TV sono sempre state interconnesse, ma è nel 2020 che la società si espande ufficialmente nel mondo dello spettacolo con l’apertura di FaZe Studios, dedicata alla creazione di progetti media indipendenti, come film e canzoni. Nel 2021, FaZe si fonde con B. Riley Principal, diventando la prima società esportiva a essere quotata sul NASDAQ con una valutazione iniziale di 1 miliardo di dollari.

In seguito a questa fusione, FaZe Clan cambia nome in FaZe Holdings Incorporated, mantenendo la sua influenza come voce influente nella cultura giovanile.

Fnatic

Fnatic rappresenta una delle organizzazioni occidentali più longeve nella storia degli esports, fondata nel lontano 2004 da Sam ed Anne Mathews. Nel corso degli anni, diventa la società più rinomata d’Europa grazie ai numerosi successi esportivi ottenuti. I primi passi di Fnatic nel mondo competitivo avvengono con i team di Counter Strike e Warcraft III, titoli di punta in Europa nei primi anni 2000. Il successo iniziale contribuisce alla conquista dei primi fan, gettando le basi per il consolidamento del brand.

Lo sviluppo di Fnatic è stato più lento rispetto ad altre realtà, poiché gli esports iniziano a guadagnare popolarità dal 2010. Tuttavia, ancor prima di questa data, l’organizzazione aveva deciso di espandersi verso altri titoli come Dota e World of Warcraft.

A partire dal 2010, gli esports e Fnatic guadagnano sempre più seguito, culminando nel 2011 con la conquista del titolo mondiale di League of Legends, il primo di molti successi ottenuti su questo gioco. League of Legends diventa rapidamente lo sport digitale più seguito in tutto il mondo, e Martin “Rekkles” Larsson, il portabandiera dell’organizzazione, rappresenta un elemento chiave. Il giovane svedese entra nel team principale nel 2014, diventando il volto di Fnatic per diversi anni e lasciando un vuoto significativo nel brand dopo l’abbandono nel 2020.

Nonostante la sua immagine di brand più aziendale e formale rispetto ad altre squadre, Fnatic ha continuato a essere protagonista in numerosi titoli nel corso degli anni. Grazie a queste prestazioni, ha attratto più di 55 milioni di dollari di investimenti tra il 2017 e il 2021. Nel corso degli anni, Fnatic ha solidificato la sua immagine corporate, stringendo accordi di sponsorizzazione di lunga durata con aziende come Hisense e BMW.

Nonostante non sia considerata una delle organizzazioni più spettacolari, i risultati sul campo e la lunga storia di Fnatic assicurano al brand un posto speciale nei cuori degli spettatori.

G2

G2 Esports rappresenta la seconda organizzazione europea che ha scritto la storia degli esports, distinguendosi nettamente dalla sopracitata Fnatic. La sua storia ha inizio nel 2014 con il nome di Gamers2, fondata dall’ex giocatore di League of Legends Carlos “Ocelote” Rodrìguez Santiago e Jens Hilgers. Inizialmente, il team riscuote successo in Spagna, soprattutto grazie alla notorietà di Ocelote nella scena nazionale. Nel 2016, Gamers2 si qualifica per l’LEC, la lega europea di League of Legends, e ufficialmente cambia nome in G2. La squadra, emergendo rapidamente nelle prime posizioni della competizione europea, instaura fin da subito una rivalità con Fnatic.

Negli anni successivi, G2 diventa la squadra da battere nell’LEC, ottenendo successo anche a livello internazionale contro squadre orientali ritenute imbattibili fino a quel momento agli occhi del pubblico.

L’influenza di G2 non si limita a un singolo titolo, e la squadra presto incorpora divisioni dedicate a CS:GO, Rainbow Six Siege e, più recentemente, Valorant e Apex Legends.

Ciò che rende unica la storia di G2 è l’approccio di Ocelote verso il pubblico: il proprietario non si è mai sottratto alle telecamere, mantenendo il contatto con i fan attraverso video comici ed autoironici. Questo approccio ai social ha reso Ocelote il volto del team, in modo simile a come Elon Musk è la faccia delle sue corporazioni, garantendo al brand un’ottima presenza sui social.

Il rapporto con i fan è cruciale per i G2, tanto che nel 2021 la squadra ha lanciato un progetto di NFT sulla piattaforma Solana, mirando a rendere i token un biglietto d’ingresso per il fan club di G2. Nonostante l’assenza di altri progetti media paralleli all’attività esportiva, G2 ha stretto contratti di sponsorizzazione con grandi brand come BMW, Pringles e Adidas, consolidando il brand come uno dei più grandi nella scena mondiale.

T1

Non si può discutere di team esportivi senza menzionare almeno un rappresentante dell’Oriente: T1 è un’associazione nata nella culla degli esports, la Corea. Fondata nel 2012 dalla più grande associazione di telecomunicazioni, all’epoca con il nome di SKT (South Korea Telecom), T1 ha dato vita a un progetto ambizioso che prevedeva la creazione di due roster di League of Legends per partecipare al campionato regionale di League of Legends. La prima squadra è stata formata alla fine del 2012, mentre il secondo team ha preso forma all’inizio del 2013. Quest’ultimo, il Team B, vantava nella sua rosa una giovane promessa che si rivelerebbe essere il più grande giocatore di League of Legends di tutti i tempi: Lee “Faker” Sang-Hyeok.

Lo successo è stato immediato e SKT1 ha vinto i mondiali del 2013, segnando l’inizio di numerosi altri trionfi. Dopo un breve passo falso nel 2014, SKT1 ha conquistato i mondiali nel 2015 e nel 2016, inserendo il proprio nome nella Hall of Fame di League of Legends e, più in generale, degli esports. La maestria di Faker e il successo della squadra in campo hanno attirato un vasto numero di fan, estendendosi anche al di fuori della Corea nonostante la barriera linguistica.

L’organizzazione è rimasta interamente dedicata a League of Legends fino al 2019, quando Comcast, una compagnia di intrattenimento e telecomunicazione americana, ha investito in SKT1, che ha quindi cambiato nome in T1. Grazie ai nuovi partner americani, T1 ha iniziato a guardare oltre i confini della Corea e ha espanso la propria scuderia nel 2020, includendo una squadra di Fortnite, Apex Legends e Valorant. Nello stesso anno, Faker ha rinnovato il contratto con la squadra diventando anche azionista di T1.

Verso la fine del 2020, T1 ha annunciato una partnership con BTS, il popolarissimo gruppo di K-pop, in quello che è il primo passo verso un completo rebranding dell’organizzazione. Nel 2021, T1 ha aperto la T1 eSports Academy, una scuola che offre corsi per giocatori amatoriali e semiprofessionisti.

SKT1 era già un pilastro nel mondo degli esports, e la nuova direzione intrapresa con il rebranding a T1 li sta posizionando come leader del settore a livello mondiale.